Nel 1930 il ventitreenne Kurt Gödel dimostrò il Teorema di Incompletezza dell'Aritmetica. Questo teorema, oggi invocato in migliaia di siti Internet, in discorsi di politica, religione, sociologia e, naturalmente, ermeneutica e postmodernismo, ha controverse implicazioni filosofiche ed è stato oggetto di buffi fraintendimenti. Molti nomi celebri del pensiero contemporaneo hanno sentito il bisogno di dir la loro sul teorema: da Wittgenstein a Hofstadter, da Penrose, per il quale il teorema mostra che nessun computer può emulare la mente umana, allo stesso Gödel, che associò la propria scoperta a un'intuizione puramente intellettuale dell'infinito.
Francesco Berto insegna logica a Ca' Foscari e alla Sorbona. Si interessa di filosofia teoretica (dialettica hegeliana, teorie dei sortali, problemi di impegno ontologico), difilosofia del linguaggio (pregi e difetti dell'olismo semantico, questioni di competenza lessicale, semantica modeltheoretic) e di filosofia della logica (paradossi logici, logiche non scotiane, teoremi di Gödel). È autore de "La dialettica della struttura originaria", "Teorie dell'assurdo", "Che cos'è la dialettica hegeliana?" e "Logica da zero a Gödel" . Il suo “Tutti pazzi per Gödel”, che viene presentato in questo incontro, è stato tradotto in inglese e pubblicato da Wiley.
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